Sono intervenuti i rappresentanti della filiera delle costruzioni al dibattito organizzato dalla divisione Edilizia-Architettura di Tecniche Nuove e Saie, sul tema “Strumenti per il Governo e richieste per riavviare l’Italia“.

Da questo confronto scaturirà la Carta dell’Edilizia e delle Costruzioni come strumento di confronto diretto con le Istituzioni, affinché s’individuino linee guida strategiche per il rilancio del sistema che vadano al di là dell’emergenza contingente. Tra gli elementi del dibattito, oltre alla richiesta di riaprire i cantieri, avviare una serie di riforme procedurali dal grande impatto economico sul settore e la priorità d’iniettare liquidità nei conti correnti delle imprese, è emersa la necessità-opportunità di fare una grande riflessione sulla casa, come luogo dell’abitare e come grande occasione di lavoro.

Riportiamo il contributo di Giuseppe Freri, presidente di Federcomated (Federazione Nazionale Commercianti Materiali da Costruzione Edile – Confcommercio-Imprese per l’Italia).

“Ringrazio Ivo Nardella per questo momento di confronto perché credo che alla gestione della crisi da parte della filiera delle costruzioni sia mancata l’unitàe questo è stato un errore. Il valore del 22% del Pil che esprime il comparto dell’edilizia doveva avere una sola voce, una voce forte, che avrebbe portato a casa dei risultati diversi rispetto a quelli di oggi. Come Federcomated oltre ad avere i piazzali pieni, oltre a essere i fornitori dei costruttori e degli artigiani, facciamo credito, noi siamo il cuore della filiera delle costruzioni. Nel mondo nuovo che la pandemia ci costringe a disegnare l’unità della filiera è essenziale. La filiera dell’edilizia però va completata, vanno aggiunti gli anelli mancanti. Il 27 aprile siamo pronti a riaprire e dobbiamo farlo perché anche solo quella settimana ci permetterà di pagare il personale e i fornitori. Dobbiamo partire e dobbiamo avere liquidità sui nostri conti correnti. La pubblica amministrazione deve pagare i costruttori affinché possano onorare i loro impegni verso i distributori di materiali edili. A marzo, a livello nazionale, abbiamo avuto insoluti per il 25% e prevediamo diventi il 40 per aprile e il 60 a maggio. Presto che è tardi!”

Fonte: www.impresedilinews.it